Una diagnosi di tumore al seno può influire su molti aspetti della vita quotidiana, compreso il lavoro. Se da un lato è certamente necessario assentarsi dal lavoro per sottoporsi ai trattamenti e alle cure di supporto, dall’altro per molte donne può essere difficile modificare gli orari di lavoro o ricominciare a lavorare.

Bisogna dirlo ai colleghi?

Una domanda che viene frequentemente posta è se parlare o meno ai colleghi o al proprio responsabile della malattia e del trattamento. In realtà non si è costretti a informare gli altri della propria diagnosi e del proprio trattamento, salvo nei casi  in cui possano interferire con la capacità di lavorare. Si può decidere di dirlo solo ad alcune persone o solo a quelle con cui ci si sente a proprio agio. Bisogna prendere la decisione più giusta per sé.¹

Lavorare durante il trattamento e tornare al lavoro

Se si decide di lavorare durante il trattamento, accertarsi che il medico lo sappia e chiedere informazioni sugli effetti indesiderati che potrebbero interferire con il lavoro.² Se ci si è assentati dal lavoro per qualche tempo e ci si sente abbastanza bene, si potrebbe considerare la possibilità di tornare al lavoro. Un ritorno al lavoro potrebbe aiutare a ritrovare una vita normale. Vari studi hanno dimostrato che il ritorno al lavoro è associato a una migliore immagine corporea, a una migliore funzionalità fisica, a un maggior benessere e a un esercizio fisico regolare.³

Se si desidera tornare al lavoro o se non si è smesso di lavorare, un approccio integrato per quanto riguarda la casa, il lavoro, le attività sociali e la famiglia può contribuire a migliorare la qualità di vita e a ridurre al minimo l’impatto del tumore al seno e del relativo trattamento sulla propria vita e sul benessere generale.

Qualunque cosa si decida, è bene rivolgersi al proprio medico e al team sanitario. È inoltre possibile richiedere la consulenza di un’associazione locale di pazienti per il tumore al seno, che potrà aiutare a prendere la decisione giusta.